1630: Pergine e Caldonazzo scampavano dalla "morte nera"

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๐ญ๐ฒ๐ฏ๐ฌ: ๐ฃ๐๐ฅ๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐๐๐ข๐ก๐๐ญ๐ญ๐ข ๐ฆ๐๐๐ ๐ฃ๐๐ฉ๐๐ก๐ข ๐๐๐๐๐ “๐ ๐ข๐ฅ๐ง๐ ๐ก๐๐ฅ๐”, ๐’๐๐ฃ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐ ๐ฃ๐๐ฆ๐ง๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ฉ๐ ๐๐ ๐ง๐ฅ๐๐ก๐ง๐๐ก๐ข
๐ venerdì 1 agosto ore 18.00
๐ Palazzo a Prati, via Maier, Pergine Valsugana
Conferenza storica a cura dell'architetto ๐๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ผ ๐๐ฎ๐ฟ๐๐ผ๐น๐ถ๐ป๐ถ
Come il resto dell’Europa, il Trentino fu flagellato da una serie di epidemie, in particolare di peste e di colera. Abbiamo notizie della peste a Trento già nel 1010 e poi successivamente nei secoli XV, XVI e XVII. Terribile fu la “peste nera” che vide il suo picco nel 1630. Le ricerche dell'architetto Bartolini sono iniziate dallo stendardo votivo conservato nel Museo Diocesano di Trento riproducente il lazzaretto ricavato in riva all’Adige, in zona Briamasco. Era appunto il 1630 e l’epidemia causò solo a Trento più di 2.000 morti (un quarto della popolazione residente!). Colpite duramente furono anche Riva del Garda, Rovereto, Pinzolo, Ragoli, Caderzone ecc… Fuori dal Trentino la città di Verona ebbe la popolazione più che dimezzata, per non parlare di Milano, Padova, Venezia e Bologna. Per una serie di fattori di grande interesse, Pergine, Caldonazzo ed anche Borgo Valsugana, scamparono all’epidemia della “morte nera”. Al tema dell’epidemia di peste del 1630 sono strettamente collegate: cronache dell’epoca, eventi storici, ex-voto, processioni, edificazione di chiese e cappelle dedicate ai Santi Patroni degli appestati come S. Rocco e S. Sebastiano e vicende relative al Principe Vescovo Carlo Emanuele Madruzzo. Non bisogna poi dimenticare che la peste descritta da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi è proprio quella del 1630.
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๐๏ธ ๐๐๐๐๐๐๐ง๐ง๐
Ingresso gratuito
โน๏ธ ๐๐ก๐๐ข
Prevendita presso la biglietteria del Teatro Comunale di Pergine negli orari di apertura e online su http://www.teatrodipergine.it/
Prenotazioni a info@teatrodipergine.it o T. 0461 511332
Dates
Description
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๐ venerdì 1 agosto ore 18.00
๐ Palazzo a Prati, via Maier, Pergine Valsugana
Conferenza storica a cura dell'architetto ๐๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ผ ๐๐ฎ๐ฟ๐๐ผ๐น๐ถ๐ป๐ถ
Come il resto dell’Europa, il Trentino fu flagellato da una serie di epidemie, in particolare di peste e di colera. Abbiamo notizie della peste a Trento già nel 1010 e poi successivamente nei secoli XV, XVI e XVII. Terribile fu la “peste nera” che vide il suo picco nel 1630. Le ricerche dell'architetto Bartolini sono iniziate dallo stendardo votivo conservato nel Museo Diocesano di Trento riproducente il lazzaretto ricavato in riva all’Adige, in zona Briamasco. Era appunto il 1630 e l’epidemia causò solo a Trento più di 2.000 morti (un quarto della popolazione residente!). Colpite duramente furono anche Riva del Garda, Rovereto, Pinzolo, Ragoli, Caderzone ecc… Fuori dal Trentino la città di Verona ebbe la popolazione più che dimezzata, per non parlare di Milano, Padova, Venezia e Bologna. Per una serie di fattori di grande interesse, Pergine, Caldonazzo ed anche Borgo Valsugana, scamparono all’epidemia della “morte nera”. Al tema dell’epidemia di peste del 1630 sono strettamente collegate: cronache dell’epoca, eventi storici, ex-voto, processioni, edificazione di chiese e cappelle dedicate ai Santi Patroni degli appestati come S. Rocco e S. Sebastiano e vicende relative al Principe Vescovo Carlo Emanuele Madruzzo. Non bisogna poi dimenticare che la peste descritta da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi è proprio quella del 1630.
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Ingresso gratuito
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Prevendita presso la biglietteria del Teatro Comunale di Pergine negli orari di apertura e online su http://www.teatrodipergine.it/
Prenotazioni a info@teatrodipergine.it o T. 0461 511332