Anfitrione - Emilio Solfrizzi

Di: Plauto
Protagonista: Emilio Solfrizzi
Con: Simone Colombari, Sergio Basile, Rosario Coppolino
E con: Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Beatrice Coppolino
Scene: Fabiana Di Marco
Luci: Mirko Oteri
Costumi: Alessandra Benaduce
Regia: Emilio Solfrizzi
Durata: 90 minuti
Di un classico si può fare tutto, ma non qualsiasi cosa. Soprattutto non tenendo conto delle sue caratteristiche specifiche di fondo. Le quali, inamovibili e imprescindibili, sul piano interpretativo e di adattamento all’oggi debbono essere sì rese contemporanee, ma mai ignorate.
Alla luce di tale assunto, dell’Anfitrione realizzato da Emilio Solfrizzi nei panni di regista e attore protagonista, in scena al Quirino, che si può dire?
Stando alle note di regia, che si tratta di un Plauto che ci spiega il nostro oggi, il mondo in cui viviamo, le dinamiche nelle quali siamo calati. Soprattutto quelle che hanno a che fare con l’identità, questa illustre sconosciuta: che fine ha fatto? Possiamo ancora identificarci in determinati ruoli? Siamo ancora capaci, oggi che i social imperversano a suon di profili farlocchi dietro i quali si nascondono persone e soggettività diversissime, di definirci in maniera immediata? Per non parlare della spettacolarizzazione della vita di ognuno che la televisione mette in scena, falsificandola in modo sfacciato, privo di riguardo.
Per Solfrizzi tutto ciò costituisce una condizione insopportabile. E dunque va additata, compresa, ma ridendoci su. Come a dire: nonostante questo sia un mondo mediocre, rinunciare a farsi una risata non è salutare.
Dates
Description
Di: Plauto
Protagonista: Emilio Solfrizzi
Con: Simone Colombari, Sergio Basile, Rosario Coppolino
E con: Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Beatrice Coppolino
Scene: Fabiana Di Marco
Luci: Mirko Oteri
Costumi: Alessandra Benaduce
Regia: Emilio Solfrizzi
Durata: 90 minuti
Di un classico si può fare tutto, ma non qualsiasi cosa. Soprattutto non tenendo conto delle sue caratteristiche specifiche di fondo. Le quali, inamovibili e imprescindibili, sul piano interpretativo e di adattamento all’oggi debbono essere sì rese contemporanee, ma mai ignorate.
Alla luce di tale assunto, dell’Anfitrione realizzato da Emilio Solfrizzi nei panni di regista e attore protagonista, in scena al Quirino, che si può dire?
Stando alle note di regia, che si tratta di un Plauto che ci spiega il nostro oggi, il mondo in cui viviamo, le dinamiche nelle quali siamo calati. Soprattutto quelle che hanno a che fare con l’identità, questa illustre sconosciuta: che fine ha fatto? Possiamo ancora identificarci in determinati ruoli? Siamo ancora capaci, oggi che i social imperversano a suon di profili farlocchi dietro i quali si nascondono persone e soggettività diversissime, di definirci in maniera immediata? Per non parlare della spettacolarizzazione della vita di ognuno che la televisione mette in scena, falsificandola in modo sfacciato, privo di riguardo.
Per Solfrizzi tutto ciò costituisce una condizione insopportabile. E dunque va additata, compresa, ma ridendoci su. Come a dire: nonostante questo sia un mondo mediocre, rinunciare a farsi una risata non è salutare.