Arturo E Ramona, Due Chef

Auditorium del Parco, L’Aquila
giovedì 24 luglio, ore 19.00
Teatro Stabile d’Abruzzo presenta
una produzione Teatro del Sangro
ARTURO E RAMONA, DUE CHEF
da John Fante
di e con Stefano Angelucci Marino e Vittoria Coletti
progetto scenico, testo e regia Stefano Angelucci Marino
collaborazione testo e regia Rossella Gesini
tecnico luci e suono Tony Lioci
“Arturo e Ramona, due chef” da John Fante, di e con Stefano Angelucci Marino e Vittoria Coletti. Arturo Pavia incontra la sorella Ramona ed è costretto a condividere più di una esperienza lavorativa con lei. Liberamente tratto dal romanzo “La strada per Los Angeles” di John Fante, “Arturo e Ramona, due chef” è un lavoro teatrale “alimentato” dalla sua scrittura: una comicità trafelata e plateale, l’inquietudine visionaria e ispirata, l’attenzione profonda eppure mai compiaciuta al mondo degli ultimi, degli immigrati, e chiaramente la scoppiettante presenza dell’ambiente domestico, cioè etnico, come sempre nei romanzi di Fante descritto nel momento della sua implosione, del suo scardinamento a causa delle forze contrapposte che lo abitano, generazionali e culturali.
Dates
Description
Auditorium del Parco, L’Aquila
giovedì 24 luglio, ore 19.00
Teatro Stabile d’Abruzzo presenta
una produzione Teatro del Sangro
ARTURO E RAMONA, DUE CHEF
da John Fante
di e con Stefano Angelucci Marino e Vittoria Coletti
progetto scenico, testo e regia Stefano Angelucci Marino
collaborazione testo e regia Rossella Gesini
tecnico luci e suono Tony Lioci
“Arturo e Ramona, due chef” da John Fante, di e con Stefano Angelucci Marino e Vittoria Coletti. Arturo Pavia incontra la sorella Ramona ed è costretto a condividere più di una esperienza lavorativa con lei. Liberamente tratto dal romanzo “La strada per Los Angeles” di John Fante, “Arturo e Ramona, due chef” è un lavoro teatrale “alimentato” dalla sua scrittura: una comicità trafelata e plateale, l’inquietudine visionaria e ispirata, l’attenzione profonda eppure mai compiaciuta al mondo degli ultimi, degli immigrati, e chiaramente la scoppiettante presenza dell’ambiente domestico, cioè etnico, come sempre nei romanzi di Fante descritto nel momento della sua implosione, del suo scardinamento a causa delle forze contrapposte che lo abitano, generazionali e culturali.