Boston Marriage

martedì 18 marzo ore 21.00 - Turno A
mercoledì 19 marzo ore 17.30 - Turno B
giovedì 20 marzo ore 21.00 - Turno C
BOSTON MARRIAGE
di David Mamet
traduzione Masolino D’Amico
scene Alberto Nonnato
luci Cesare Agoni
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Frison
regia Giorgio Sangati
con Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria una produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Biondo di Palermo
in accordo con Arcadia & Ricono Ltd
per gentile concessione di A3 Artists Agency
Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, - scrive nelle sue note il regista Giorgio Sangati - un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata.
L’espressione «Boston Marriage», infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini.
Dates
Description
martedì 18 marzo ore 21.00 - Turno A
mercoledì 19 marzo ore 17.30 - Turno B
giovedì 20 marzo ore 21.00 - Turno C
BOSTON MARRIAGE
di David Mamet
traduzione Masolino D’Amico
scene Alberto Nonnato
luci Cesare Agoni
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Frison
regia Giorgio Sangati
con Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria una produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Biondo di Palermo
in accordo con Arcadia & Ricono Ltd
per gentile concessione di A3 Artists Agency
Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, - scrive nelle sue note il regista Giorgio Sangati - un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata.
L’espressione «Boston Marriage», infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini.