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Cattivi - L'incanto dell'ombra

Teatro
Cattivi - L'incanto dell'ombra

Date

Evento concluso
Martedì 13 ago 2024 22:00

Con

Descrizione

45° Festival La Versiliana

VERSILIANA CONTEMPORARY THEATRE
martedì 13 agosto, ore 21.30
Giardino Barsanti ( Chiostro di Sant’Agostino), Pietrasanta

Gennaro Duccilli
Eleonora Mancini e Giordano Luci
CATTIVI!
L’INCANTO DELL’OMBRA: I PERSONAGGI MALVAGI NEL TEATRO DI OGNI TEMPO

Da Cechov, Shakespeare,Artaud, Camus, Laforgue, Wilde, Stevenson, Melville, Nabokov, Edgar Allan Poe

Scritto e interpretato da Gennaro Duccilli

scene Sergio Gotti
costumi Martina Aloise
light design Antonio Accardo sound design Giulio Duccilli
organizzazione Massimo Martini
regia Adam Reith

NOTE DI REGIA

CATTIVI, scritto e interpretato da Gennaro Duccilli, con Eleonora Mancini e Giordano Luci, è un viaggio nel labirinto della memoria di un attore sul finire della vita, che immerge lo spettatore nei recessi più oscuri e intimi del Teatro e della natura umana. Attraverso un gioco di Maschere e trasfigurazioni, l’archetipo del personaggio “malvagio” sarà specchio di una vita vissuta al limite.

E l’attore si “lascerebbe andare”, per stanchezza e disillusione, se non ci fosse il suo Daimon (nell’accezione di James Hillman) -creatura multiforme nella mise en scenea dargli quella spinta creativa ancora una volta. E lo fa spingendolo nell’abisso nero ma vivificante dei personaggi oscuri, spronandolo a rivivere fino allo stremo le interpretazioni che hanno segnato il suo percorso artistico. Ecco apparire allora le maschere dell’innocenza perduta e dei sensi di colpa, allo stesso tempo pure e contaminate; le immagini di film visti in adolescenza e rielaborati in un rincorrersi di rimandi e citazioni; le prime esperienze teatrali, le paure, gli amori: e così le radici napoletane e i suoi Pulcinella si fondono con i Pierrot di Laforgue,e con l’abisso nero in cui si ritrova il Dr.Jekyll/Hyde di Stevenson o con i personaggi shakesperiani di Riccardo III, Otello, Iago, Shylock o con la terribilità dei Cenci di Artaud o nella ricerca dell’impossibile del Caligola di Camus o nel gioco perverso di Erode e Salomè di Wilde.

E alla fine l’attore si ritroverà al cospetto, come il capitano Achab di Melville, dell’ultimo mostro Moby Dick che avrà sembianze straordinariamente umane e al contempo disumane, e lanciando l’arpione verso quel bianco abbacinante, trapasserà e ricongiungerà passato, presente e futuro nel frantumarsi di un vecchio specchio incrinato in cui si riflette una vecchia bambola rotta. Sullo sfondo, apparentemente bonario ma incombente il personaggio del Suggeritore/Morte (di cechoviana memoria), che accompagnerà l’attore nel suo ultimo viaggio.

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