Edificio 3

scritto e diretto da Claudio Tolcachir
traduzione Rosaria Ruffini
luci Claudio De Pace
costumi Giada Masi
con (in ordine alfabetico) Rosario Lisma, Stella Piccioni, Valentina Picello, Giorgia Senesi, Emanuele Turetta
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa/Carnezzeria
Timbre4 - in collaborazione con Aldo Miguel Grompone
Conosciuto al pubblico per Il caso della famiglia Coleman e per Emilia (al Teatro Grassi, rispettivamente, nel 2012 e nel 2015) Claudio Tolcachir, autore, regista e attore argentino, classe 1975, dirige al Piccolo una produzione in lingua italiana. Protagonista della fertilissima nouvelle vague argentina e fondatore di Timbre4 – teatro, compagnia e scuola a Buenos Aires – Tolcachir è autore di testi surreali e commoventi. Rappresentato per la prima volta a Buenos Aires nel 2008, Edificio 3 risulta ancora più attuale oggi che la pandemia ha scavato solchi profondissimi nel tessuto sociale e nel nostro modo di vivere le relazioni. La vicenda è ambientata in un vecchio ufficio di una grande azienda pubblica. Tutto sembra abbandonato: l’ascensore è rotto, la macchinetta del caffè anche, il lavoro langue, l’ufficio del personale è stato trasferito altrove e non registra le presenze degli impiegati… Moni, Sandra ed Héctor sono colleghi e condividono quello spazio nel quale trascorrono buona parte delle proprie vita: Moni è la pettegola della situazione, conosce i segreti di tutti, fruga nei cassetti, si insinua non richiesta nelle vite altrui; Sandra, donna single non più giovane, sta cercando di restare incinta; Héctor, uomo maturo, ha perso da poco la madre, con la quale abitava e che lo ha sempre tarpato. In una sovrapposizione di tempo e di luogo, l’ufficio è ora la casa dei fidanzati Manuel e Sofía – lui, inquieto cerca sfogo al di fuori della coppia, lei vorrebbe avere dei figli – ora il bar dove gli impiegati trascorrono le pause, ora lo studio medico dove si reca Sandra… Amori, tradimenti, equivoci, desideri, ambizioni, frustrazioni, sogni: Tolcachir racconta la complessità delle relazioni interpersonali, l’infinita distanza che ci separa tutti – amici, amanti, colleghi, familiari… – dal nostro prossimo, l’incolmabile baratro tra l’intima identità di ciascuno di noi e il personaggio pubblico che diamo in pasto alla gente.
Dates
Description
scritto e diretto da Claudio Tolcachir
traduzione Rosaria Ruffini
luci Claudio De Pace
costumi Giada Masi
con (in ordine alfabetico) Rosario Lisma, Stella Piccioni, Valentina Picello, Giorgia Senesi, Emanuele Turetta
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa/Carnezzeria
Timbre4 - in collaborazione con Aldo Miguel Grompone
Conosciuto al pubblico per Il caso della famiglia Coleman e per Emilia (al Teatro Grassi, rispettivamente, nel 2012 e nel 2015) Claudio Tolcachir, autore, regista e attore argentino, classe 1975, dirige al Piccolo una produzione in lingua italiana. Protagonista della fertilissima nouvelle vague argentina e fondatore di Timbre4 – teatro, compagnia e scuola a Buenos Aires – Tolcachir è autore di testi surreali e commoventi. Rappresentato per la prima volta a Buenos Aires nel 2008, Edificio 3 risulta ancora più attuale oggi che la pandemia ha scavato solchi profondissimi nel tessuto sociale e nel nostro modo di vivere le relazioni. La vicenda è ambientata in un vecchio ufficio di una grande azienda pubblica. Tutto sembra abbandonato: l’ascensore è rotto, la macchinetta del caffè anche, il lavoro langue, l’ufficio del personale è stato trasferito altrove e non registra le presenze degli impiegati… Moni, Sandra ed Héctor sono colleghi e condividono quello spazio nel quale trascorrono buona parte delle proprie vita: Moni è la pettegola della situazione, conosce i segreti di tutti, fruga nei cassetti, si insinua non richiesta nelle vite altrui; Sandra, donna single non più giovane, sta cercando di restare incinta; Héctor, uomo maturo, ha perso da poco la madre, con la quale abitava e che lo ha sempre tarpato. In una sovrapposizione di tempo e di luogo, l’ufficio è ora la casa dei fidanzati Manuel e Sofía – lui, inquieto cerca sfogo al di fuori della coppia, lei vorrebbe avere dei figli – ora il bar dove gli impiegati trascorrono le pause, ora lo studio medico dove si reca Sandra… Amori, tradimenti, equivoci, desideri, ambizioni, frustrazioni, sogni: Tolcachir racconta la complessità delle relazioni interpersonali, l’infinita distanza che ci separa tutti – amici, amanti, colleghi, familiari… – dal nostro prossimo, l’incolmabile baratro tra l’intima identità di ciascuno di noi e il personaggio pubblico che diamo in pasto alla gente.