Esuli

Auditorium del Parco, L’Aquila
mercoledì 30 luglio, ore 19.00
Teatro Stabile d’Abruzzo presenta
ESULI
racconti istriani, fiumani e dalmati
drammaturgia a cura di Eleonora Iacobone
consulenza storica Francesco Fagnani
supervisione artistica Raffaele Latagliata
Uno spettacolo necessario per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Con la Legge n. 92 del 30 Marzo 2004 la Repubblica Italiana istituisce il 10 febbraio quale "Giorno del Ricordo", un impegno a preservare vicende storiche e a trasmetterle alle future generazioni. Il dramma delle foibe e le sofferenze di chi fu costretto a lasciare la propria terra sono ferite che appartengono all’intera Nazione e non devono essere dimenticate per riaffermare i valori della libertà, della democrazia e del rispetto della dignità umana, affinché tutte le tragedie del passato siano monito per il presente e per il futuro. Un omaggio al coraggio degli esuli, che hanno saputo ricostruire le loro vite senza mai rinunciare alla propria identità e hanno trasformato il dolore in una testimonianza di speranza e di forza, contribuendo con la loro cultura e il loro lavoro alla crescita del nostro Paese.
Dates
Description
Auditorium del Parco, L’Aquila
mercoledì 30 luglio, ore 19.00
Teatro Stabile d’Abruzzo presenta
ESULI
racconti istriani, fiumani e dalmati
drammaturgia a cura di Eleonora Iacobone
consulenza storica Francesco Fagnani
supervisione artistica Raffaele Latagliata
Uno spettacolo necessario per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Con la Legge n. 92 del 30 Marzo 2004 la Repubblica Italiana istituisce il 10 febbraio quale "Giorno del Ricordo", un impegno a preservare vicende storiche e a trasmetterle alle future generazioni. Il dramma delle foibe e le sofferenze di chi fu costretto a lasciare la propria terra sono ferite che appartengono all’intera Nazione e non devono essere dimenticate per riaffermare i valori della libertà, della democrazia e del rispetto della dignità umana, affinché tutte le tragedie del passato siano monito per il presente e per il futuro. Un omaggio al coraggio degli esuli, che hanno saputo ricostruire le loro vite senza mai rinunciare alla propria identità e hanno trasformato il dolore in una testimonianza di speranza e di forza, contribuendo con la loro cultura e il loro lavoro alla crescita del nostro Paese.