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La Vita Davanti A Sé

Theatre
La Vita Davanti A Sé

Dates

Event Ended
Friday 9 Dec 2022 21:00 23:00

Description

con Silvio Orlando
Tratto dal romanzo La Vie Devant soi
di Romain Gary (Emile Ajar)
©Mercure de France, diritti teatrali gestiti dalle edizioni Gallimard con il nome di
“Roman Gary” come autore dell’opera originale
traduzione Giovanni Bagliolo edizione Biblioteca Neri Pozza
riduzione e regia Silvio Orlando

direzione musicale Simone Campa
con Ensamble dell’Orchestra Terra Madre,
Simone Campa - chitarra battente, percussioni
Maurizio Pala - fisarmonica
Kaw Sissoko - kora, Djembe
Marco Tardito- clarinetto. sax
produzione Cardellino

Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporaneo la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi. Il mondo ci appare improvvisamente piccolo claustrofobico in deficit di ossigeno I flussi migratori si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti. Se questo è il quadro quale funzione può e deve avere il teatro. Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti commoventi divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momò e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Garay dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: «Bisogna voler bene».

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