Metti Una Sera A Teatro... Baracca 18
Giovannino Guareschi è tenente di artiglieria quando, nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’Italia, l’8 settembre 1943, viene posto davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviato come prigioniero in campi di detenzione in Germania.
Comincia così quella che diventerà l’esperienza più importante della sua vita, che lo trasformerà da semplice umorista in autore capace di uno sguardo profondo e umano sulla realtà e gli individui che lo circondano.
Durante l’internamento in Germania Guareschi decide di tenere un diario, di scrivere storie e aneddoti che legge ai compagni girando di baracca in baracca.
Uno spettacolo ispirato dal Diario Clandestino che ripropone pensieri, aneddoti e immagini accompagnati dalla fisarmonica di Davide Casagrande e dal Coro ANA di Oderzo.
Come Giovannino Guareschi molti ufficiali e soldati italiani scelsero la deportazione costituendo un folto gruppo, circa 700mila Internati Militari Italiani (IMI), e condividendo la prigionia con altri detenuti in diversi campi fino all’aprile del 1945.
Testi tratti da “Diario Clandestino” di Giovanni Guareschi
Canti del Coro ANA di Oderzo
Fisarmonica Davide Casagrande
Con Silvio Pasqualetto
Ideazione, regia, direzione Claudio Provedel
Immagini a cura di Alessandro Ghezzer con AI
Dates
Description
Giovannino Guareschi è tenente di artiglieria quando, nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’Italia, l’8 settembre 1943, viene posto davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviato come prigioniero in campi di detenzione in Germania.
Comincia così quella che diventerà l’esperienza più importante della sua vita, che lo trasformerà da semplice umorista in autore capace di uno sguardo profondo e umano sulla realtà e gli individui che lo circondano.
Durante l’internamento in Germania Guareschi decide di tenere un diario, di scrivere storie e aneddoti che legge ai compagni girando di baracca in baracca.
Uno spettacolo ispirato dal Diario Clandestino che ripropone pensieri, aneddoti e immagini accompagnati dalla fisarmonica di Davide Casagrande e dal Coro ANA di Oderzo.
Come Giovannino Guareschi molti ufficiali e soldati italiani scelsero la deportazione costituendo un folto gruppo, circa 700mila Internati Militari Italiani (IMI), e condividendo la prigionia con altri detenuti in diversi campi fino all’aprile del 1945.
Testi tratti da “Diario Clandestino” di Giovanni Guareschi
Canti del Coro ANA di Oderzo
Fisarmonica Davide Casagrande
Con Silvio Pasqualetto
Ideazione, regia, direzione Claudio Provedel
Immagini a cura di Alessandro Ghezzer con AI