Metti Una Sera A Teatro... - La notte degli Ulivi

La notte degli ulivi
di Érich-Emmanuel Schmitt
Érich-Emmanuel Schmitt racconta la storia universalmente nota di Jeshua (Gesù di Nazareth) da un’angolazione originale e provocatoria: il suo è un Jeshua dal volto profondamente umano, che esprime una istintiva gioia di vivere e una dolorosa angoscia di fronte alla morte.
È un ebreo che, vissuto in una Galilea dove pullulavano i falsi Messia, per primo dubita, si interroga, vive un conflitto lacerante tra l’umano e il divino.
Jeshua è solo sul monte degli ulivi.
Questa è la notte di tutte le inversioni.
Chi sono io? Come è cominciato tutto questo?
Sa che tra poche ore verrà arrestato e condannato a morte.
Come posso arrogarmi il compito di parlare in nome di Dio?
Non è presunzione, vanità, follia?
Si sente sommergere dal panico, si domanda come sia giunto a questa notte decisiva.
Non ho risposte a queste domande.
Semplicemente faccio la scommessa di essere veramente il figlio di Dio.
Perché se perdo, non perdo nulla.
Ma se vinco, vinco tutto. E faccio vincere tutti.
Comincia a ripercorrere le tappe fondamentali della sua esistenza terrena: dall’infanzia a Nazareth al primo amore giovanile, dall’incontro con Giovanni Battista alla ricerca mistica nel deserto, dalla chiamata dei discepoli ai primi miracoli, dallo scontro con i farisei alla scelta di sacrificarsi.
Riuscirò ancora a sentire la voce di mio padre quando mi inchioderanno?
E se non rimanesse più che questa povera voce umana per urlare l’agonia?
Ho paura. Dubito. Vorrei salvarmi.
È lui stesso, infine, a chiedere a Giuda Iscariota, il suo discepolo preferito, di tradirlo: solo così potrà terminare la sua scommessa.
Tra qualche ora si saprà se sono davvero il testimone di mio Padre o se non ero che un pazzo. Uno di più.
Dates
Description
La notte degli ulivi
di Érich-Emmanuel Schmitt
Érich-Emmanuel Schmitt racconta la storia universalmente nota di Jeshua (Gesù di Nazareth) da un’angolazione originale e provocatoria: il suo è un Jeshua dal volto profondamente umano, che esprime una istintiva gioia di vivere e una dolorosa angoscia di fronte alla morte.
È un ebreo che, vissuto in una Galilea dove pullulavano i falsi Messia, per primo dubita, si interroga, vive un conflitto lacerante tra l’umano e il divino.
Jeshua è solo sul monte degli ulivi.
Questa è la notte di tutte le inversioni.
Chi sono io? Come è cominciato tutto questo?
Sa che tra poche ore verrà arrestato e condannato a morte.
Come posso arrogarmi il compito di parlare in nome di Dio?
Non è presunzione, vanità, follia?
Si sente sommergere dal panico, si domanda come sia giunto a questa notte decisiva.
Non ho risposte a queste domande.
Semplicemente faccio la scommessa di essere veramente il figlio di Dio.
Perché se perdo, non perdo nulla.
Ma se vinco, vinco tutto. E faccio vincere tutti.
Comincia a ripercorrere le tappe fondamentali della sua esistenza terrena: dall’infanzia a Nazareth al primo amore giovanile, dall’incontro con Giovanni Battista alla ricerca mistica nel deserto, dalla chiamata dei discepoli ai primi miracoli, dallo scontro con i farisei alla scelta di sacrificarsi.
Riuscirò ancora a sentire la voce di mio padre quando mi inchioderanno?
E se non rimanesse più che questa povera voce umana per urlare l’agonia?
Ho paura. Dubito. Vorrei salvarmi.
È lui stesso, infine, a chiedere a Giuda Iscariota, il suo discepolo preferito, di tradirlo: solo così potrà terminare la sua scommessa.
Tra qualche ora si saprà se sono davvero il testimone di mio Padre o se non ero che un pazzo. Uno di più.