Sand Tracks
I "Sand Tracks", una band nata nel 2018, con al basso Mauro Tiberi, insieme a Robert James Hanrahan alla chitarra acustica e Alex Barberis alla batteria e percussioni - che vantano collaborazioni a livello internazionale - si avventurano in un sound suggestivo e di forte impatto, unendo il percorso di ciascuno nella passione per la musica etnica e i ritmi ipnotici. Nel 2023 hanno prodotto il loro secondo album “Hypothetical Music”, creando un nuovo stile musicale chiamato “hypothetical music”.
Il primo album, “Spirit of the desert” è stato registrato e pubblicato nel 2019.
I Sand Tracks propongono il “desert rock acustico”, una musica che evoca la sabbia, il vento e la roccia. Nei brani del primo album “The Spirit of the Desert”, registrato nel 2018 - oltre ad una profonda vocazione per la musica intuitiva e per la vitalità dell’improvvisazione in cui la relazione con il pubblico è fondamentale - si traccia l’esperienza sonora che accompagnerà ogni concerto. Una miscela rock, country con venature delicatamente funk, a indirizzo psichedelico. Si può definirlo come “desert rock”, musica da viaggio, note interiori sulla strada dell'immaginazione. È infatti l'elemento intuitivo, alla base del dialogo fra i componenti del gruppo, a far emergere il rapporto stretto con l'istante, con il qui e ora. "Un’alchimia del presente nel tempo del sogno”.
Quando un ascoltatore sensibile si imbatte in musica ipotetica, si ritrova, trasportato da qualcosa di simile alla sinestesia, in luoghi attraversati dal vento, inondati dal sole e poi percossi dalla pioggia battente. I brani diventano territori che dilatatano i tempi, a volte lenti, carichi di tensione, altre più liberi e scattanti. Le partiture dei singoli strumenti si inseguono traendo ispirazione e vigore l'uno dall'altro senza mai entrare in collisione. Si ha la percezione che seguano una linea di sviluppo basata sull'improvvisazione, anche se presto ci si accorge che il carattere improvvisativo sfuma in qualcosa di più complesso, come se la musica dovesse descrivere un movimento stabilito in precedenza, un viaggio scandito dall'uso di effetti timbrici tipici del blues e del jazz che si incastrano per evocare uno spirito fortemente psichedelico. L'album si snoda seguendo una nozione del tempo musicale circolare per dare supporto e ricercare un equilibrio costante tra la parte ritmica e quella melodica, pur trascinando l'ascoltatore in un caleidoscopio tempestato di cristalli colorati!
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Description
I "Sand Tracks", una band nata nel 2018, con al basso Mauro Tiberi, insieme a Robert James Hanrahan alla chitarra acustica e Alex Barberis alla batteria e percussioni - che vantano collaborazioni a livello internazionale - si avventurano in un sound suggestivo e di forte impatto, unendo il percorso di ciascuno nella passione per la musica etnica e i ritmi ipnotici. Nel 2023 hanno prodotto il loro secondo album “Hypothetical Music”, creando un nuovo stile musicale chiamato “hypothetical music”.
Il primo album, “Spirit of the desert” è stato registrato e pubblicato nel 2019.
I Sand Tracks propongono il “desert rock acustico”, una musica che evoca la sabbia, il vento e la roccia. Nei brani del primo album “The Spirit of the Desert”, registrato nel 2018 - oltre ad una profonda vocazione per la musica intuitiva e per la vitalità dell’improvvisazione in cui la relazione con il pubblico è fondamentale - si traccia l’esperienza sonora che accompagnerà ogni concerto. Una miscela rock, country con venature delicatamente funk, a indirizzo psichedelico. Si può definirlo come “desert rock”, musica da viaggio, note interiori sulla strada dell'immaginazione. È infatti l'elemento intuitivo, alla base del dialogo fra i componenti del gruppo, a far emergere il rapporto stretto con l'istante, con il qui e ora. "Un’alchimia del presente nel tempo del sogno”.
Quando un ascoltatore sensibile si imbatte in musica ipotetica, si ritrova, trasportato da qualcosa di simile alla sinestesia, in luoghi attraversati dal vento, inondati dal sole e poi percossi dalla pioggia battente. I brani diventano territori che dilatatano i tempi, a volte lenti, carichi di tensione, altre più liberi e scattanti. Le partiture dei singoli strumenti si inseguono traendo ispirazione e vigore l'uno dall'altro senza mai entrare in collisione. Si ha la percezione che seguano una linea di sviluppo basata sull'improvvisazione, anche se presto ci si accorge che il carattere improvvisativo sfuma in qualcosa di più complesso, come se la musica dovesse descrivere un movimento stabilito in precedenza, un viaggio scandito dall'uso di effetti timbrici tipici del blues e del jazz che si incastrano per evocare uno spirito fortemente psichedelico. L'album si snoda seguendo una nozione del tempo musicale circolare per dare supporto e ricercare un equilibrio costante tra la parte ritmica e quella melodica, pur trascinando l'ascoltatore in un caleidoscopio tempestato di cristalli colorati!
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