Silvia Albertazzi presenta Mio padre somigliava a Dustin Hoffman
Abbey Road #2
Era l’autunno del ’69
ballavamo Something alle feste
cercavamo qualcosa di importante
negli sguardi nei gesti anche nei sogni.
Mio padre somigliava a Dustin Hoffman
mia madre a una casalinga quieta.
Riascolto il disco cinquant’anni dopo
ho cambiato pelle mille volte
la musica è rimasta sempre uguale.
Ho attraversato centinaia di stagioni
è ancora ottobre
io rinasco ancora.
E cerco ancora qualcosa
something
come allora.
๐ Il Gruppo '98 Poesia presenta Mio padre somigliava a Dustin Hoffman di e con Silvia Albertazzi (La Vita Felice).
๐
giovedì 7 novembre, h. 18:00
La confraternita dell'uva - Libreria indipendente
via Belmeloro 1/E
Bologna
๐ IL LIBRO: Come riuscire a definire ricordi che sfuggono alla definizione, che si allargano o si restringono prendendo la forma stessa delle nuvole? È la dolcezza dell’endecasillabo a governare la marea montante della memoria, a cominciare dal bellissimo titolo (Mio padre somigliava a Dustin Hoffman) per tentare una musica, una melodia che ci restituisca attimi, profili, voci di chi non c’è più.
In questo ricordare, la presenza della figlia è discreta: un’ombra che si aggira nelle foto ricordo [...] Il padre è per sempre la figura amata di Sciangabèn (Jean Gabin), e il ricordo in questo caso, si fa musica di poesia, settenari galoppanti.
È sempre estate di San Martino, nelle regioni della memoria: il primo amore, i giovani insegnanti delle scuole superiori, la voglia di giovinezza, la musica e le canzoni come Something, consentono alla poeta di rinascere sempre, attraverso la memoria, di riattraversare la propria scrittura e i propri studi, in cui amore per la musica e il cinema si sono concretizzati in ricerche e libri importanti. La poesia è dunque, per Silvia Albertazzi, riattraversamento affettivo delle passioni, degli affetti, dei libri che ha scritto e delle ricerche compiute, in un continuum che è autenticità di vita e di scrittura.
dalla prefazione di Loredana Magazzeni
โ๏ธ L'AUTRICE: Silvia Albertazzi, bolognese, saggista e professoressa dell’Alma Mater Università di Bologna, ha pubblicato il primo testo di teoria postcoloniale pparso in Italia, Lo sguardo dell’altro (Carocci, 4a rist. 2011) e, sullo stesso argomento, La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (Carocci, 1a rist. 2017). Negli ultimi anni si è occupata prevalentemente del rapporto tra narrativa e fotografia e della cultura anglofona del secondo Novecento nei volumi: Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010); Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese (Armando Editore, 2012); Letteratura e fotografia (Carocci, 2017); Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta (Paginauno, 2018); Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito 1956-1967 (Paginauno, 2020); John Lennon... e ora sto dicendo «pace» (Castel Negrino, 2022). Collabora con «Alias D», il supplemento letterario de «il manifesto». È autrice del romanzo Scuola di scrittura (Marsilio, 1996) e dei volumi di poesia La casa di via Azzurra (Kolibris, 2010), Magenta è il colore dei ricordi (La Vita Felice, 2014) e Finale di stagione (QuDu, 2018).
Dates
Description
Abbey Road #2
Era l’autunno del ’69
ballavamo Something alle feste
cercavamo qualcosa di importante
negli sguardi nei gesti anche nei sogni.
Mio padre somigliava a Dustin Hoffman
mia madre a una casalinga quieta.
Riascolto il disco cinquant’anni dopo
ho cambiato pelle mille volte
la musica è rimasta sempre uguale.
Ho attraversato centinaia di stagioni
è ancora ottobre
io rinasco ancora.
E cerco ancora qualcosa
something
come allora.
๐ Il Gruppo '98 Poesia presenta Mio padre somigliava a Dustin Hoffman di e con Silvia Albertazzi (La Vita Felice).
๐
giovedì 7 novembre, h. 18:00
La confraternita dell'uva - Libreria indipendente
via Belmeloro 1/E
Bologna
๐ IL LIBRO: Come riuscire a definire ricordi che sfuggono alla definizione, che si allargano o si restringono prendendo la forma stessa delle nuvole? È la dolcezza dell’endecasillabo a governare la marea montante della memoria, a cominciare dal bellissimo titolo (Mio padre somigliava a Dustin Hoffman) per tentare una musica, una melodia che ci restituisca attimi, profili, voci di chi non c’è più.
In questo ricordare, la presenza della figlia è discreta: un’ombra che si aggira nelle foto ricordo [...] Il padre è per sempre la figura amata di Sciangabèn (Jean Gabin), e il ricordo in questo caso, si fa musica di poesia, settenari galoppanti.
È sempre estate di San Martino, nelle regioni della memoria: il primo amore, i giovani insegnanti delle scuole superiori, la voglia di giovinezza, la musica e le canzoni come Something, consentono alla poeta di rinascere sempre, attraverso la memoria, di riattraversare la propria scrittura e i propri studi, in cui amore per la musica e il cinema si sono concretizzati in ricerche e libri importanti. La poesia è dunque, per Silvia Albertazzi, riattraversamento affettivo delle passioni, degli affetti, dei libri che ha scritto e delle ricerche compiute, in un continuum che è autenticità di vita e di scrittura.
dalla prefazione di Loredana Magazzeni
โ๏ธ L'AUTRICE: Silvia Albertazzi, bolognese, saggista e professoressa dell’Alma Mater Università di Bologna, ha pubblicato il primo testo di teoria postcoloniale pparso in Italia, Lo sguardo dell’altro (Carocci, 4a rist. 2011) e, sullo stesso argomento, La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (Carocci, 1a rist. 2017). Negli ultimi anni si è occupata prevalentemente del rapporto tra narrativa e fotografia e della cultura anglofona del secondo Novecento nei volumi: Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010); Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese (Armando Editore, 2012); Letteratura e fotografia (Carocci, 2017); Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta (Paginauno, 2018); Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito 1956-1967 (Paginauno, 2020); John Lennon... e ora sto dicendo «pace» (Castel Negrino, 2022). Collabora con «Alias D», il supplemento letterario de «il manifesto». È autrice del romanzo Scuola di scrittura (Marsilio, 1996) e dei volumi di poesia La casa di via Azzurra (Kolibris, 2010), Magenta è il colore dei ricordi (La Vita Felice, 2014) e Finale di stagione (QuDu, 2018).