Sourdurent
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๐๐ค๐ช๐ง๐๐ช๐ง๐๐ฃ๐ฉ (๐๐ง๐๐ฃ๐๐๐)
L’HERBE DE DÉTOURNE
prima italiana
Ernest Bergez violino, voce, elettronica, podoritmia
Jacques Puech cabrette (cornamusa), voce, podoritmia
Elisa Trebouville banjo, voce, fiffaro (flauto)
Colin Delzant violoncello, voce
David Fauroux suono
musiche di Ernest Bergez e tradizionali afgane, tunisine, francesi
a cura di Murailles Music
con il sostegno di Institut Français (Parigi), Nuovi Mecenati – Fondazione franco–italiana di sostegno alla creazione contemporanea (Roma)
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Il francese Ernest Bergez, accanto a progetti come il duo techno-sperimentale Kaumwald (tre album, dal 2013 al 2020 ed al gruppo Krautrock/folk psichedelico Tanz Main Herz (quattro album 2015-21) ha cominciato a incidere in solo (con solo occasionali ospiti) sotto il nome SOURDURE a partire dal 2015. Dopo cinque album in studio, l’entità solista creata da Bergez si è moltiplicata e ha assunto la forma plurale di SOURDURENT.
Seguendo il percorso tracciato da lavori come ‘L’Esprova‘ (Pagans / Les Disques Du Festival Permanent) pubblicato nel 2018, e i lunghi brani strumentali di ‘Mantras‘ (Standard In-Fi 2017), Bergez ha unito le forze con tre altri musicisti per esplorare ciò che l’energia collettiva può rendere possibile: temi e canzoni che sviluppano complesse maglie ritmiche con uno slancio inarrestabile, in un’audace ibridazione tra il folklore ancestrale e gli esperimenti musicali più moderni.
Liberamente assimilato, il repertorio tradizionale del Massiccio Centrale francese muta e si fonde con nuove forme inventate, ispirate alle musiche tradizionali della Grecia, della Persia e del Maghreb…. Il risultato è una musica rivolta alle orecchie e alle dita dei piedi, ma anche alle viscere e forse al cuore. Potrebbe essere musica da sala da ballo, da concerto o per una cerimonia spontanea. Il linguaggio occupa un posto centrale, sia come materiale musicale che come trampolino di lancio poetico ed emotivo. A metà tra il francese e l’occitano, una lingua personale emerge e si fa strada tra parole antiche trasmesse di bocca in bocca.
Dopo la registrazione del loro album di debutto “L’Herbe de Détourne” (pubblicato su Bongo Joe e Murailles Music il 5 maggio 2023), nel quale suonava ancora Loup Uberto, il nuovo assetto strumentale che accompagna il violino (e la voce, e l’elettronica) di Ernest Bergez sono la cabrette (cornamusa) di Jacques Puech, il banjo ed il fiffaro (flauto) di Elisa Trebouville, e il violoncello di Colin Delzant.
Dates
Description
๐๐ค๐ช๐ง๐๐ช๐ง๐๐ฃ๐ฉ (๐๐ง๐๐ฃ๐๐๐)
L’HERBE DE DÉTOURNE
prima italiana
Ernest Bergez violino, voce, elettronica, podoritmia
Jacques Puech cabrette (cornamusa), voce, podoritmia
Elisa Trebouville banjo, voce, fiffaro (flauto)
Colin Delzant violoncello, voce
David Fauroux suono
musiche di Ernest Bergez e tradizionali afgane, tunisine, francesi
a cura di Murailles Music
con il sostegno di Institut Français (Parigi), Nuovi Mecenati – Fondazione franco–italiana di sostegno alla creazione contemporanea (Roma)
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Il francese Ernest Bergez, accanto a progetti come il duo techno-sperimentale Kaumwald (tre album, dal 2013 al 2020 ed al gruppo Krautrock/folk psichedelico Tanz Main Herz (quattro album 2015-21) ha cominciato a incidere in solo (con solo occasionali ospiti) sotto il nome SOURDURE a partire dal 2015. Dopo cinque album in studio, l’entità solista creata da Bergez si è moltiplicata e ha assunto la forma plurale di SOURDURENT.
Seguendo il percorso tracciato da lavori come ‘L’Esprova‘ (Pagans / Les Disques Du Festival Permanent) pubblicato nel 2018, e i lunghi brani strumentali di ‘Mantras‘ (Standard In-Fi 2017), Bergez ha unito le forze con tre altri musicisti per esplorare ciò che l’energia collettiva può rendere possibile: temi e canzoni che sviluppano complesse maglie ritmiche con uno slancio inarrestabile, in un’audace ibridazione tra il folklore ancestrale e gli esperimenti musicali più moderni.
Liberamente assimilato, il repertorio tradizionale del Massiccio Centrale francese muta e si fonde con nuove forme inventate, ispirate alle musiche tradizionali della Grecia, della Persia e del Maghreb…. Il risultato è una musica rivolta alle orecchie e alle dita dei piedi, ma anche alle viscere e forse al cuore. Potrebbe essere musica da sala da ballo, da concerto o per una cerimonia spontanea. Il linguaggio occupa un posto centrale, sia come materiale musicale che come trampolino di lancio poetico ed emotivo. A metà tra il francese e l’occitano, una lingua personale emerge e si fa strada tra parole antiche trasmesse di bocca in bocca.
Dopo la registrazione del loro album di debutto “L’Herbe de Détourne” (pubblicato su Bongo Joe e Murailles Music il 5 maggio 2023), nel quale suonava ancora Loup Uberto, il nuovo assetto strumentale che accompagna il violino (e la voce, e l’elettronica) di Ernest Bergez sono la cabrette (cornamusa) di Jacques Puech, il banjo ed il fiffaro (flauto) di Elisa Trebouville, e il violoncello di Colin Delzant.