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Stefano Barigazzi

Concerts
Stefano Barigazzi

Dates

Event Ended
Friday 1 Mar 2024 21:30

Description

Rocketta presenta:
STEFANO BARIGAZZI live
VENERDI 1 MARZO
SONICA, Via A. Von Platen, 51, Siracusa (presso Arsonica)

Apertura ore 19.30
inizio live ore 21.30
contributo soci: 3 euro

info e prenotazione tavoli: 329.2425047 (la prenotazione tavoli è garantita fino fino all’orario previsto d’inizio concerto)

Guarda e ascolta STEFANO BARIGAZZI:
“Last Desire’”: https://youtu.be/c7HOl6md0Pc
live session “Calling On You”: https://youtu.be/00F-MA2dFw8

COME TROVARCI.
- salite da Via Augusto Von Platen lasciandovi la caserma dei vigili del fuoco sulla sinistra. Raggiunto il semaforo troverete, sempre sulla vostra sinistra, una discesina in prossimità delle strisce pedonali. Suggeriamo di parcheggiare su Via A. Von Platen.

INFO IMPORTANTI:
- ingresso con tessera ARCI. Per info su tesseramento: via messenger, e-mail (sonicasiracusa@gmail.com) o telefonicamente al 340.5859424;
- area kids non attiva;
- si prega di parcheggiare su via A. Von Platen o nel parcheggio antistante il distributore di benzina.

“World is Melting” è il titolo del nuovo album del cantante e chitarrista emiliano Stefano Barigazzi, disponibile a partire dal 22 dicembre su tutte le piattaforme digitali e in vinile a tiratura limitata: otto brani in cui la componente rock, che trova spazio nei suoni di chitarra elettrica e di batteria, si mischia con il blues, la musica africana e i suoni di sintetizzatori e ritmiche elettroniche.
Un disco che si ispira ad artisti come Jack White, Bombino, Ali Farla Tourè, Radiohead, Nine Inch Nails e in cui è forte la ricerca musicale dell’artista con l’intenzione primaria di dare spazio nella sua scrittura alla contaminazione. Un lungo viaggio che lo ha portato da New Orleans, dove Stefano ricerca la sua anima blues, mescolandosi con i musicisti e i suoni del posto, al Marocco, luogo che determina il suo avvicinamento alla cultura africana, fino a Palermo dove fissa la sua nuova residenza, in particolare a Ballarò, quartiere colorato e multietnico, luogo di grande fermento multiculturale, in cui Stefano Barigazzi prosegue il percorso di ricerca musicale, stratificando le sue radici blues con la musica africana, funk, soul ed afrobeat.
Il disco, prodotto da Roberto Cammarata (LRDL, Santamarea, Omosumo, Waines) e alle cui registrazioni hanno partecipato Giorgio Bovì, Luca La Russa, Giulia Tagliavia e Alessandro Venza, apre con Trembling Bones, primo singolo estratto, in cui i ritmi elettronici si uniscono a chitarre dal forte sapore africano. Il brano racconta un’esperienza di “possessione”. Come nelle tradizioni legate alla musica della tarantella, dove il morso di un ragno provocava nella persona morsa uno stato di convulsione che veniva esorcizzato per mezzo della danza. La musica intesa come terapia, adatta ad espellere malumori, sofferenza e veleni. Mess Confusion parla dell’essere persi nella confusione di una città. Palermo è molto presente nel concept che ha spinto la creazione di questa canzone. Nel testo si parla di tentazioni continue, notti infinite, eccessi, e si intende la città come un mostro pronto a divorarti vivo. Quando la città ha ormai creato una bolla di individualità attorno a noi, la nostra fuga sembra invano, perché in mezzo alle persone ci siamo isolati e la bolla ci rinchiude soffocandoci. Aphaty è un altro brano in cui la musica africana si miscela con l’elettronica. Parla di apatia, della condizione di isolamento di se stessi dal mondo esterno, è un continuo del concetto di bolla descritto in Mess Confusion. Drift Away è decisamente il brano più intimo del disco. La chitarra acustica dialoga con loop di piano elettrico dal sapore sinistro, e con il djeli ngoni (strumento africano). il tutto a fare da sfondo ad un testo onirico che parla di viaggio, verso mete sconosciute, che non prevede memorie sul passato ma solo cambiamento, mutamento in nuove forme. Rust è il brano del disco, in cui la contaminazione elettronica di elementi ritmici e sintetizzatori è più presente. Ossessivo, a tratti mantrico, tiene l’ascoltatore in tensione fino all’esplosione di un riff di chitarre fuzz, che funge da rilascio. World is melting è la canzone che dà il titolo all’album, è quella che racchiude il concept del disco. Gioca su due “colori” ben distinti, una prima parte più rock e serrata ritmicamente, che poi si evolve in una parte più aerosa e psichedelica. Nel testo si tratta del cambiamento, il mondo si scioglie e cambia tutto. Taroudant è il brano africano per eccellenza, un mantra ossessivo e continuo, dove chitarra elettrica, batteria e percussioni africane si divertono creando suoni e ritmi incalzanti. Il brano ricrea sonoramente il concetto di viaggio, ed è ispirato ai nomadi della tradizione Tuareg. Taroudant è il nome di una città in Marocco, viaggio che ha determinato il mio avvicinamento alla cultura africana, e la nascita della passione per la sua musica. What’s done is done è un brano chitarra e voce, registrato live in una stanza. Chiude il disco e come suggerisce il titolo, dichiara la fine del viaggio che ho cercato di ricreare in tutto il disco.

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