The Queer's Gambit - Corso di scacchi transfemminista

The Queer’s Gambit- corso di scacchi transfemminista
Cosa è?
The Queer’s Gambit, come suggerisce il nome, è un po’ una scommessa: quella di riuscire a riempire un corso di scacchi in piena regola che sia dedicato unicamente a soggettività femminili, trans* e gender non-conforming, che rappresentano ad ora una assoluta minoranza nel mondo scacchistico ad ogni livello, da quello amatoriale a quello professionista.
Quali sono gli obiettivi del corso?
Principalmente, sono due:
Fornire una solida introduzione al gioco degli scacchi e alla sua filosofia, alle aperture più comuni e alle tattiche di base.
Guidare una riflessione sulla sportività e la competizione al di fuori delle dinamiche patriarcali e ipercompetitive.
Perchè non fare semplicemente un corso di scacchi aperto a tuttǝ?
Iniziamo con alcuni banali dati numerici: il mondo scacchistico vede una partecipazione di genere completamente sbilanciata in favore della parte maschile, che ad oggi rappresenta l’85% del totale dei giocatori professionisti e il 94% dei giocatori complessivi. Nel corso della storia si contano inoltre solo 41 GranMaestre, di fronte all’impressionante mole di 2027 GranMaestri.
Il modesto chess club di InkClub, purtroppo, non fa eccezione: sulle ormai decine di giocatorǝ abituali che frequentano il Martedì Ink, la percentuale di partecipazione non-maschile rasenta lo zero.
È parso perciò appropriato tentare di mettere, sperando che sia di una qualche utilità, una piccola pezza: se non per equilibrare i rapporti di genere, almeno per dare una finestra di accesso ad uno sport profondo, antico e bellissimo come quello degli scacchi.
Una ricerca dell’Università di Padova (in “Checkmate? The role of gender stereotypes in the ultimate intellectual sport, 2008, Wiley Interscience) ha studiato le partite online giocate da un gruppo di donne contro un gruppo di uomini di simile bravura. Nella prima partita le giocatrici non sapevano contro chi stessero giocando, e vinsero circa la metà delle partite. Nella seconda, venne loro comunicato che il loro avversario era un uomo. I ricercatori riportarono che le giocatrici in queste seconde partite giocarono in maniera meno aggressiva e cauta -quanto meno efficace- riuscendo a vincere solo un quarto delle partite giocate. Quale che sia la spiegazione che ce ne diamo, il dato è impressionante.
Emerge quindi con forza l’idea che in qualche modo la creazione di un senso di sicurezza e riservatezza sia realmente proficua, se non specificamente all’apprendimento, all’espressione delle potenzialità di alcune soggettività non-maschili.
The Queer’s Gambit si propone di essere uno spazio di sperimentazione, di decostruzione e soprattutto di divertimento libero da giudizio, nella libertà di sbagliare e di crescere creando nuovi modelli di competitività femminile e non-conforming.
Info pratiche
Quando: Tutti i Martedì dal 17 Ottobre al 5 Dicembre (8 lezioni totali) dalle 21.00 alle 22.30
Costo: 50€, una parte dei quali sarà destinata all’acquisto di materiale che sarà regalato al chess club di Ink a fine corso.
Posti disponibili: 20
Cosa portare: di necessario non c’è nulla, ma consigliamo di avere un quadernetto e una penna!
Lo spazio è dotato di ascensore ed è accessibile in sedia a ruote.
@ Ink Club, via Carducci 4b, Bergamo
Apertura ore 21.00
Ingresso riservato a soci ARCI
Comunicazione riservata a soci ARCI
Date
Descrizione
The Queer’s Gambit- corso di scacchi transfemminista
Cosa è?
The Queer’s Gambit, come suggerisce il nome, è un po’ una scommessa: quella di riuscire a riempire un corso di scacchi in piena regola che sia dedicato unicamente a soggettività femminili, trans* e gender non-conforming, che rappresentano ad ora una assoluta minoranza nel mondo scacchistico ad ogni livello, da quello amatoriale a quello professionista.
Quali sono gli obiettivi del corso?
Principalmente, sono due:
Fornire una solida introduzione al gioco degli scacchi e alla sua filosofia, alle aperture più comuni e alle tattiche di base.
Guidare una riflessione sulla sportività e la competizione al di fuori delle dinamiche patriarcali e ipercompetitive.
Perchè non fare semplicemente un corso di scacchi aperto a tuttǝ?
Iniziamo con alcuni banali dati numerici: il mondo scacchistico vede una partecipazione di genere completamente sbilanciata in favore della parte maschile, che ad oggi rappresenta l’85% del totale dei giocatori professionisti e il 94% dei giocatori complessivi. Nel corso della storia si contano inoltre solo 41 GranMaestre, di fronte all’impressionante mole di 2027 GranMaestri.
Il modesto chess club di InkClub, purtroppo, non fa eccezione: sulle ormai decine di giocatorǝ abituali che frequentano il Martedì Ink, la percentuale di partecipazione non-maschile rasenta lo zero.
È parso perciò appropriato tentare di mettere, sperando che sia di una qualche utilità, una piccola pezza: se non per equilibrare i rapporti di genere, almeno per dare una finestra di accesso ad uno sport profondo, antico e bellissimo come quello degli scacchi.
Una ricerca dell’Università di Padova (in “Checkmate? The role of gender stereotypes in the ultimate intellectual sport, 2008, Wiley Interscience) ha studiato le partite online giocate da un gruppo di donne contro un gruppo di uomini di simile bravura. Nella prima partita le giocatrici non sapevano contro chi stessero giocando, e vinsero circa la metà delle partite. Nella seconda, venne loro comunicato che il loro avversario era un uomo. I ricercatori riportarono che le giocatrici in queste seconde partite giocarono in maniera meno aggressiva e cauta -quanto meno efficace- riuscendo a vincere solo un quarto delle partite giocate. Quale che sia la spiegazione che ce ne diamo, il dato è impressionante.
Emerge quindi con forza l’idea che in qualche modo la creazione di un senso di sicurezza e riservatezza sia realmente proficua, se non specificamente all’apprendimento, all’espressione delle potenzialità di alcune soggettività non-maschili.
The Queer’s Gambit si propone di essere uno spazio di sperimentazione, di decostruzione e soprattutto di divertimento libero da giudizio, nella libertà di sbagliare e di crescere creando nuovi modelli di competitività femminile e non-conforming.
Info pratiche
Quando: Tutti i Martedì dal 17 Ottobre al 5 Dicembre (8 lezioni totali) dalle 21.00 alle 22.30
Costo: 50€, una parte dei quali sarà destinata all’acquisto di materiale che sarà regalato al chess club di Ink a fine corso.
Posti disponibili: 20
Cosa portare: di necessario non c’è nulla, ma consigliamo di avere un quadernetto e una penna!
Lo spazio è dotato di ascensore ed è accessibile in sedia a ruote.
@ Ink Club, via Carducci 4b, Bergamo
Apertura ore 21.00
Ingresso riservato a soci ARCI
Comunicazione riservata a soci ARCI