To Repel Ghosts / Lettera al Padre - Gennaro Lauro

Questo lavoro è una ricerca sul maschile:
cos’è per me il maschile? come posso ‘liberare’ il maschile per non dovervi rinunciare? è possibile ritrovare un contatto intimo, proprio e non normativo con il maschile? la mia esperienza del maschile può davvero connettermi ad altri esseri umani? e può questo maschile diventare un ‘cortile’ o un campo di vita, fatto di esperienze varie e mutevoli, piuttosto che una categoria di appartenenza?
Questo lavoro nasce dal desiderio di scacciare certi fantasmi, disarmare la paura, allentare i confini, e non risolversi a vivere per mera opposizione né tantomeno per solo estraniamento. Fare della terra un cielo che, come il cielo, non confonda la geografia con la genealogia, l’altitudine con l’autorità.
Questo lavoro è anche il tentativo di scrivere una lettera al Padre, a quello che abbiamo conosciuto, anche quando ci è mancato, al Padre che abbiamo subìto, a quello che noi stessi abbiamo nutrito, noi come i nostri padri e i padri dei nostri padri.
Questo lavoro è un solo benché siamo in due. È un solo con un intruso. Io sono l’intruso.
Questo lavoro è un esercizio di commiato e in questo senso prende inizio da una fine.
Questo lavoro è un lavorìo.
– Gennaro Lauro
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Description
Questo lavoro è una ricerca sul maschile:
cos’è per me il maschile? come posso ‘liberare’ il maschile per non dovervi rinunciare? è possibile ritrovare un contatto intimo, proprio e non normativo con il maschile? la mia esperienza del maschile può davvero connettermi ad altri esseri umani? e può questo maschile diventare un ‘cortile’ o un campo di vita, fatto di esperienze varie e mutevoli, piuttosto che una categoria di appartenenza?
Questo lavoro nasce dal desiderio di scacciare certi fantasmi, disarmare la paura, allentare i confini, e non risolversi a vivere per mera opposizione né tantomeno per solo estraniamento. Fare della terra un cielo che, come il cielo, non confonda la geografia con la genealogia, l’altitudine con l’autorità.
Questo lavoro è anche il tentativo di scrivere una lettera al Padre, a quello che abbiamo conosciuto, anche quando ci è mancato, al Padre che abbiamo subìto, a quello che noi stessi abbiamo nutrito, noi come i nostri padri e i padri dei nostri padri.
Questo lavoro è un solo benché siamo in due. È un solo con un intruso. Io sono l’intruso.
Questo lavoro è un esercizio di commiato e in questo senso prende inizio da una fine.
Questo lavoro è un lavorìo.
– Gennaro Lauro