Ulisse nell'occhio di Circe
Il danzatore e regista Kevin Arduini e l’affermata cantante soprano Lorella Fabrizi portano in scena un crescendo di tensione ed emozioni, che man mano trascinerà il pubblico nella simbiosi dei due iconici protagonisti, Ulisse e la Maga Circe, attraverso una miscela particolarissima di arti sublimi come il canto e la danza.
La trama
Odissea canto X: il mare selvaggio conduce Ulisse sulla misteriosa Isola di Eea dove lentamente si sveglia scorgendo l'unica abitante presente: la magnetica Maga Circe. Il canto divino della dea e il suo sguardo incantatorio stregano completamente Ulisse che solo dopo un anno di magie oscure, passione e sublimi visioni, riesce a liberarsi. Lo spettacolo, spiegano gli autori, mette in risalto l'incanto, la seduzione, il potere femminile, la trasformazione, la gestione delle pulsioni e le fragilità umane. Circe è l'archetipo dell'anima selvaggia, della donna indipendente e potente che non è legata ai modelli tradizionali di comportamento femminile. La Maga Circe, che vive della sua arte di donna-dea libera, avrà una intensa relazione con l'eroe dell'Odissea. La Dea sperimenterà la fragilità e mortalità attraverso il sentimento autentico per Ulisse, il dolore di non poterlo avere e l'amore vero nel lasciarlo libero di andare. Gli Occhi della Maga pieni di lacrime creeranno nell'Isola come un maremoto, piangendo fuori da sé Ulisse per sempre.
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Description
Il danzatore e regista Kevin Arduini e l’affermata cantante soprano Lorella Fabrizi portano in scena un crescendo di tensione ed emozioni, che man mano trascinerà il pubblico nella simbiosi dei due iconici protagonisti, Ulisse e la Maga Circe, attraverso una miscela particolarissima di arti sublimi come il canto e la danza.
La trama
Odissea canto X: il mare selvaggio conduce Ulisse sulla misteriosa Isola di Eea dove lentamente si sveglia scorgendo l'unica abitante presente: la magnetica Maga Circe. Il canto divino della dea e il suo sguardo incantatorio stregano completamente Ulisse che solo dopo un anno di magie oscure, passione e sublimi visioni, riesce a liberarsi. Lo spettacolo, spiegano gli autori, mette in risalto l'incanto, la seduzione, il potere femminile, la trasformazione, la gestione delle pulsioni e le fragilità umane. Circe è l'archetipo dell'anima selvaggia, della donna indipendente e potente che non è legata ai modelli tradizionali di comportamento femminile. La Maga Circe, che vive della sua arte di donna-dea libera, avrà una intensa relazione con l'eroe dell'Odissea. La Dea sperimenterà la fragilità e mortalità attraverso il sentimento autentico per Ulisse, il dolore di non poterlo avere e l'amore vero nel lasciarlo libero di andare. Gli Occhi della Maga pieni di lacrime creeranno nell'Isola come un maremoto, piangendo fuori da sé Ulisse per sempre.